Il giorno del panettiere - Rodolfo Cerè
Ott 28, 20190
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Le mani
Penso le mani in generazioni,
nei solchi del tempo, si scoprono
indefinite, le spaccature del derma.
Ho mani da contadino, da panettiere,
da muratore, ma non mani da signore.
Ho dita svelte, da sarta e da lavandaia
si muovono per amore e per memoria.
I calli fanno parte del mestiere,
dove i tagli e i fardelli sono un dovere
che pesa come un sentimento di metallo,
della passione fusa nel mio bagaglio.
Ho mani per esprimere, per imprimere
segni sul quotidiano. Scoprono mondi
rincorrono nei secondi, le parole del pane
che comunico invano, tra i gesti ed i sogni.
Le tendiniti puntano dritte all’orgoglio,
incendiano le mani, le notti senza sonno.
Sforno il giorno, rimpasto un domani.